Orchidario di Enzo Rustici

© Enzo Rustici – febbraio 2003 –  rev. 2015

Argomenti

  • Introduzione
  • L’idea
  • La costruzione
  • Dati tecnici

 

Introduzione

Iniziamo con il dire che mi appassiona e non ho difficoltà nel ricreare ambienti che sono diversi dal nostro.
Mi ha sempre affascinato avere in casa un angolo che mi ricordi ad esempio il Rio delle Amazzoni con i relativi pesci, oppure un pezzo di giungla con i suoi animali.
Bisogna però ricreare le stesse condizioni di vita, anche per non far soffrire gli animali o le piante che poi vengono inserite in questi ambienti.

L’idea

Ma veniamo alle orchidee.
Alcuni mesi fa ho conosciuto due splendide signore che abitano a due passi da casa mia.
Splendide perché hanno veramente il cosiddetto ‘pollice verde’, nutrono una grande passione per tutti i fiori in genere: la signora Annalisa e la signora Annette, quest’ultima di origine inglese e questo dice tutto riguardo all’attrazione che ha verso i fiori.
Da loro ho appreso le prime nozioni circa l’ambiente necessario per la crescita, la vita, e la fioritura delle orchidee. Faccio presente che queste signore coltivano orchidee in casa senza l’uso dell’orchidario (plantarium) e, sentendole parlare dei problemi della temperatura e dell’umidità, è scattata in me l’idea di ricreare un ambiente che si avvicini il più possibile all’habitat naturale di queste piante e questo si può fare, secondo me, solo costruendo un orchidario da appartamento.

La costruzione

La sua costruzione è stata abbastanza facile anche se un po’ costosa. Il vetro e il legno hanno ormai raggiunto prezzi astronomici non parliamo poi di colle e vernici.
La mia pignoleria, poi, ha molto influito sulla spesa anche perché sono sempre alla ricerca di materiali migliori e aggiungo particolari che poi risultano superflui (come la resistenza che doveva riscaldare la base dell’orchidario che poi è risultata inutile in quanto i tubi fluorescenti da soli mantengono la temperatura interna intorno ai 20°C).

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Come si può vedere dalla foto ho inserito un cassetto a tenuta d’acqua tra il contenitore di argilla espansa e il doppio fondo. L’eccesso d’acqua che viene versato sull’argilla viene raccolto nel cassetto, ciò evita il ristagni pericolosi di acqua alle radici. L’argilla invece permette di mantenere un umidità di circa il 60 – 70%.

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Alcune difficoltà le ho avute con il ventilatore. Dapprima esso era posizionato esattamente al centro di un foro fatto nel cielo del plantarium, poi è stato spostato più verso l’interno (anche su consiglio dell’amico Patrizio) in modo da far circolare l’aria senza aspirarne troppa dall’esterno. L’aria dell’appartamento (specialmente in inverno con i radiatori accesi) risulta troppo secca.
Adesso il tutto funziona bene. Di giorno l’umidità oscilla tra il 60-75%, la temperatura intorno ai 20-21°C; di notte si aggira sugli 80-90% con 17-18°C.
Le piante che ormai da due mesi affollano l’orchidario crescono bene, fioriscono rigogliosamente phalaenopsis, paphiopedilum e rodriguezia e così anche per bulbophyllum, angraecum e oncidium. Sta iniziando ora la fioritura di Oncidium papilio e di Aerangis carnea.
Il tutto fa bella mostra nel mio salotto tra i due divani.

Dati tecnici

Le misure del mio plantarium sono:

  • 40 cm di profondità
  • 100 cm di altezza
  • 100 cm di larghezza

Luci usate

  • 2 tubi fluorescenti tipo grow 18 watt
  • 2 tubi a luce bianca 18 watt.

Costi

  • Solo l’orchidario intorno ai 500 euro.
  • Tempo di lavorazione
  • Una settimana circa.

 

Un saluto a tutti gli appassionati.