Buongiorno,
tramite il suo sito, mi sono appassionato alla “coltivazione” del genere Coelogyne. Ho qualche esemplare (C. Barbata, C. Speciosa, C. Lawrenceana, C. Elegans, C. Cristata) ed in futuro ho intenzione di acquistarne altre. La mia domanda però è rivolta alla coltivazione della Cristata: da un pò di tempo a questa parte, le punte delle foglie hanno iniziato ad ingiallire, sia quelle dei nuovi pseudobulbi che quelle dei vecchi pseudobulbi e non riesco a darmi una spiegazione. Per completezza, la pianta durante l’estate è stata coltivata all’esterno, in posizione ombreggiata per timore dei raggi solari ed innaffiata e concimata ogni 3/4 giorni. Attualmente è ancora all’esterno, in modo che possa godere delle temperature che non sono ancora rigide. Ho sospeso le innaffiature e la pianta trae l’umidità dalle giornate di nebbia che in questo periodo sono costanti. Le chiedo cosa può avere provocato questo ingiallimento e se ci possono essere rimedi.
Grazie,
Stefano.
Secondo me è molto freddo, però la mia risposta è condizionata dal luogo dove abito (Lombardia). Se le temperature nella sua zona non scendono molto al di sotto dei 10 gradi potrebbe andare.
Per le foglie credo che ci siano problemi alle radici. Concimarla ogni 2 o 3 giorni d’estate mi pare veramente troppo, potrebbe essere la causa di una eventuale sofferenza alle radici. Buona giornata.
Buonasera. Ho visitato Euroflora a Genova, meravigliosa! E mi sono lasciata conquistare da una specie di Cymbidium: Cocoa Cesar, proveniente dalla Thailandia. Piccoli fiori delicatissimi dalla fragranza mista fra il cioccolato e la vaniglia. Non riesco a trovare nessuna indicazione sulla cura e coltura della pianta. La signora thailandese, molto cortese, in inglese mi ha consigliato di bagnarla dalle 3 alle 5 volte alla settimana, di tenerla all’ombra per il 70% delle ore della giornata e per il restante 30% al sole, volendo anche schermato dalle tende della finestra. Mi pare di intuire che, come per tutte le orchidee, anche per questa bellissima pianta bisogna nebulizzare; ma non so se evitare i fiori; non so come recidere il fusto dei fiori, non so se posso lasciarla (nelle ore e nella stagione più calda) all’aria aperta. Chissà se potrete darmi qualche consiglio utile? Ve ne sarei molto grata, e Vi ringrazio già.
Cordialissimi saluti.
È sicura di aver sentito bene il nome? A me pare che Cocoa Cesar sia un ibrido di oncidium.
Il sito tailandese che le produce dice così:
Oncidium Cocoa ‘Cesar’
Oncidium Cocoa ‘Cesar’ are bred successfully in 2006 and got patent right in 2008. This flower is the only red color flower in Oncidium family and it smells sweet and very suitable for cutting flower varieties. Because after cutting, the flower spike can easily suck water and have a long lasting life. It hopes to increase the flower color in Oncidium family for cutting flower, not only yellow color. The more important is the flower smells so good like chocolate flavor. It is a very difficult variety to breed successfully in Oncidium family.
Occorre sapere esattamente in che tipo di serra sono allevate ed il grado di luce e di umidità che hanno bisogno.
Sul fatto delle nebulizzazioni lasci perdere, è una battaglia persa in partenza, meglio allevarle in serra se ci tiene tanto a mantenere il grado di umido che hanno bisogno.
L’importante è fornire loro la quantità di acqua necessaria. Bagnarle 2 o 3 volte la settimana in estate forse potrebbe andare, ma in casa in inverno corre il rischio di farle marcire. Tutto dipende dalla ventilazione e da come asciuga il substrato. Segua le indicazioni contenute nel blog per capire come fare.
Ho una varietà molto simile a questo Oncidium che emette il medesimo profumo ed è molto generosa nella fioritura che si protrae per parecchi mesi, in un anno rimane fiorita per 9 mesi.
Nel frattempo ho avuto la conferma che si tratti proprio di un Oncidium.
Per le cure è meglio che si rivolga a loro direttamente cercando in internet Oncidium Cocoa ‘Cesar’.
La ringrazio proprio tanto; avevo già la convinzione di dover nebulizzare e il suo consiglio di lasciar perdere è molto prezioso. La signora thailandese mi ha detto che il clima della Liguria (dove vivo) è molto simile a quello della Thailandia e quindi adatto. Il prossimo weekend ritornerò a questa bellissima esposizione e chiederò ulteriori ragguagli alla gentile signora. Ho visto il suo orchidario e ho pensato che potrei realizzarne uno; forse l’unico modo davvero di creare l’habitat adatto per loro in un appartamento caldo/secco in inverno è proprio questo. Se riuscirò ad avere altre informazioni dalla signora thailandese scriverò nuovamente.
Grazie ancora mille e cordialissimi saluti.
Quando si acquistano orchidee in internet…
Mi piacerebbe sapere se per caso avete dimestichezza con acquisti via internet di orchidee. E soprattutto: vi fidereste di acquistare un’orchidea dalla thailandia o da Singapore? come funzionano i controlli alle dogane di queste piante? Per quanto possano essere frutto di coltivazione in fiasche deve essere rilasciato comunque un documento CITES sennò vengono sequestrate?
Per quanto ne sappia io ed amici anni fa acquistammo piante da svariati posti nel mondo senza avere particolari problemi. Le cose venivano fatte in regola ed andavamo a prenderle in dogana appena arrivavano. Non sempre erano in buone condizioni, ma ne valeva la pena.
Oggi non so dirti come vanno le cose. Sicuramente i disonesti esistono sempre. Specie protette sono esportate anche sotto falso nome, tanto che la pianta senza fiore in taluni casi è difficile da riconoscere.
Io sinceramente farei qualche ordine di poche ‘lire’, come si diceva in passato, per vedere chi serve meglio. Comunque in giro per Internet se ne trovano molti di rivenditori. Basta leggere qualche recensione di chi ha già acquistato. Facci sapere. Prova a vedere anche su eBay se esiste un simile commercio, lì i commenti sono forse più sicuri.
Stefano
Buongiorno,
tramite il suo sito, mi sono appassionato alla “coltivazione” del genere Coelogyne. Ho qualche esemplare (C. Barbata, C. Speciosa, C. Lawrenceana, C. Elegans, C. Cristata) ed in futuro ho intenzione di acquistarne altre. La mia domanda però è rivolta alla coltivazione della Cristata: da un pò di tempo a questa parte, le punte delle foglie hanno iniziato ad ingiallire, sia quelle dei nuovi pseudobulbi che quelle dei vecchi pseudobulbi e non riesco a darmi una spiegazione. Per completezza, la pianta durante l’estate è stata coltivata all’esterno, in posizione ombreggiata per timore dei raggi solari ed innaffiata e concimata ogni 3/4 giorni. Attualmente è ancora all’esterno, in modo che possa godere delle temperature che non sono ancora rigide. Ho sospeso le innaffiature e la pianta trae l’umidità dalle giornate di nebbia che in questo periodo sono costanti. Le chiedo cosa può avere provocato questo ingiallimento e se ci possono essere rimedi.
Grazie,
Stefano.
13 anni ago
admin
Secondo me è molto freddo, però la mia risposta è condizionata dal luogo dove abito (Lombardia). Se le temperature nella sua zona non scendono molto al di sotto dei 10 gradi potrebbe andare.
Per le foglie credo che ci siano problemi alle radici. Concimarla ogni 2 o 3 giorni d’estate mi pare veramente troppo, potrebbe essere la causa di una eventuale sofferenza alle radici. Buona giornata.
13 anni ago
Stefano
Grazie per il consiglio e buona giornata.
Stefano.
13 anni ago
Cristina Proglio
Buonasera. Ho visitato Euroflora a Genova, meravigliosa! E mi sono lasciata conquistare da una specie di Cymbidium: Cocoa Cesar, proveniente dalla Thailandia. Piccoli fiori delicatissimi dalla fragranza mista fra il cioccolato e la vaniglia. Non riesco a trovare nessuna indicazione sulla cura e coltura della pianta. La signora thailandese, molto cortese, in inglese mi ha consigliato di bagnarla dalle 3 alle 5 volte alla settimana, di tenerla all’ombra per il 70% delle ore della giornata e per il restante 30% al sole, volendo anche schermato dalle tende della finestra. Mi pare di intuire che, come per tutte le orchidee, anche per questa bellissima pianta bisogna nebulizzare; ma non so se evitare i fiori; non so come recidere il fusto dei fiori, non so se posso lasciarla (nelle ore e nella stagione più calda) all’aria aperta. Chissà se potrete darmi qualche consiglio utile? Ve ne sarei molto grata, e Vi ringrazio già.
Cordialissimi saluti.
14 anni ago
admin
È sicura di aver sentito bene il nome? A me pare che Cocoa Cesar sia un ibrido di oncidium.
Il sito tailandese che le produce dice così:
Oncidium Cocoa ‘Cesar’
Oncidium Cocoa ‘Cesar’ are bred successfully in 2006 and got patent right in 2008. This flower is the only red color flower in Oncidium family and it smells sweet and very suitable for cutting flower varieties. Because after cutting, the flower spike can easily suck water and have a long lasting life. It hopes to increase the flower color in Oncidium family for cutting flower, not only yellow color. The more important is the flower smells so good like chocolate flavor. It is a very difficult variety to breed successfully in Oncidium family.
Occorre sapere esattamente in che tipo di serra sono allevate ed il grado di luce e di umidità che hanno bisogno.
Sul fatto delle nebulizzazioni lasci perdere, è una battaglia persa in partenza, meglio allevarle in serra se ci tiene tanto a mantenere il grado di umido che hanno bisogno.
L’importante è fornire loro la quantità di acqua necessaria. Bagnarle 2 o 3 volte la settimana in estate forse potrebbe andare, ma in casa in inverno corre il rischio di farle marcire. Tutto dipende dalla ventilazione e da come asciuga il substrato. Segua le indicazioni contenute nel blog per capire come fare.
Ho una varietà molto simile a questo Oncidium che emette il medesimo profumo ed è molto generosa nella fioritura che si protrae per parecchi mesi, in un anno rimane fiorita per 9 mesi.
Nel frattempo ho avuto la conferma che si tratti proprio di un Oncidium.
Per le cure è meglio che si rivolga a loro direttamente cercando in internet Oncidium Cocoa ‘Cesar’.
14 anni ago
Cristina Proglio
La ringrazio proprio tanto; avevo già la convinzione di dover nebulizzare e il suo consiglio di lasciar perdere è molto prezioso. La signora thailandese mi ha detto che il clima della Liguria (dove vivo) è molto simile a quello della Thailandia e quindi adatto. Il prossimo weekend ritornerò a questa bellissima esposizione e chiederò ulteriori ragguagli alla gentile signora. Ho visto il suo orchidario e ho pensato che potrei realizzarne uno; forse l’unico modo davvero di creare l’habitat adatto per loro in un appartamento caldo/secco in inverno è proprio questo. Se riuscirò ad avere altre informazioni dalla signora thailandese scriverò nuovamente.
Grazie ancora mille e cordialissimi saluti.
14 anni ago
nerowolf
Quando si acquistano orchidee in internet…
Mi piacerebbe sapere se per caso avete dimestichezza con acquisti via internet di orchidee. E soprattutto: vi fidereste di acquistare un’orchidea dalla thailandia o da Singapore? come funzionano i controlli alle dogane di queste piante? Per quanto possano essere frutto di coltivazione in fiasche deve essere rilasciato comunque un documento CITES sennò vengono sequestrate?
15 anni ago
admin
Per quanto ne sappia io ed amici anni fa acquistammo piante da svariati posti nel mondo senza avere particolari problemi. Le cose venivano fatte in regola ed andavamo a prenderle in dogana appena arrivavano. Non sempre erano in buone condizioni, ma ne valeva la pena.
Oggi non so dirti come vanno le cose. Sicuramente i disonesti esistono sempre. Specie protette sono esportate anche sotto falso nome, tanto che la pianta senza fiore in taluni casi è difficile da riconoscere.
Io sinceramente farei qualche ordine di poche ‘lire’, come si diceva in passato, per vedere chi serve meglio. Comunque in giro per Internet se ne trovano molti di rivenditori. Basta leggere qualche recensione di chi ha già acquistato. Facci sapere. Prova a vedere anche su eBay se esiste un simile commercio, lì i commenti sono forse più sicuri.
15 anni ago